martedì 29 gennaio 2013

La pazienza dello scienziato

Me ne accorgo spesso, nei laboratori che faccio con i più piccoli, nelle esperienze scientifiche che faccio con i miei bambini, ma anche quando insegno a ragazzi e adulti.

La difficoltà maggiore che i futuri scienziati hanno è la pazienza.
Lo scienziato deve averne molta, per osservare, notare attentamente tutti i particolari, per attendere che l'esperimento riesca.
Io sono tutt'altro che paziente, nella vita. Mi innervosisco se devo aspettare dal medico, fare la coda alla cassa del super, se la mail che attendo non arriva e così via.
Per fare lo scienziato però occorre avere serenità e soprattutto molta pazienza. Probabilmente gli anni passati nei laboratori mi hanno allenato alla pazienza, almeno lavorativa.

Se ci pensate, aspettare che accada qualcosa con animo sereno e libero da preconcetti, è elettrizzante e appagante, anche se talvolta non accade quello che attendiamo (mi ricorda la tesi di laurea che ho preparato ormai 10 anni fa...). La soddisfazione di aver trovato qualcosa di inaspettato rende l'attesa ancora più magica.

Nei prossimi post vi parlerò di alcuni esperimenti che richiedono pazienza, perché per ottenere il risultato finale occorre aspettare giorni o settimane.
Se ho l'opportunità di seguire una classe per un periodo di tempo abbastanza lungo, in genere uso questi esperimenti proprio come allenamento alla pazienza.

E se l'ho imparata io la pazienza...

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