sabato 26 ottobre 2013

L'avventura è finita

'Friendly Persuasion (1956)' photo (c) 2010, Insomnia Cured Here - license: http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/


















A volte, anche se le avventure sono belle e volute con tutta l'anima, devono finire.
Ci ho creduto molto, in Mamma Scienziata, ho studiato cosa realizzare e come, con quali scopi e obiettivi.

Ma non sempre basta volere una cosa per ottenerla.

Le esigenze lavorative sono cambiate, così come quelle famigliari e private.
Ho dovuto fare delle scelte, difficili, ma credo siano quelle giuste, tanto che i frutti cominciano già ad arrivare.
Non ho tempo per tutto, qualcosa deve essere lasciato indietro, io spero solo temporaneamente.
Nella logica del mercato, quello che non rende deve essere abbandonato, per concentrarsi su ciò che invece porta profitto, mi permette di arrivare a fine mese, detto brutalmente.
Per questo motivo, Mamma Scienziata da oggi va in letargo, insieme alle attività correlate (corsi per bambini nelle scuole/ludoteche, esperimenti in allegria). Spero che il letargo non sia lungo, ma al momento non so dire quanto durerà.

Ringrazio tutti i lettori, quelli fedeli e quelli che sono passati di qui solo una volta.

Io spero di tornare presto ad aggiornare il blog.
Voglio che sia solo un arrivederci, non un addio.

La scienziata è nel DNA, Mamma Scienziata non può scomparire, diciamo che parte per un viaggio...

A presto (spero).
Nel frattempo, se volete continuare a leggermi, mi trovate sul blog Barratraduzioni. Vi aspetto lì.

venerdì 26 luglio 2013

Insegnare la sicurezza ai bambini?

Quando insegno la sicurezza sul lavoro a ragazzi e adulti, rimango sempre spiazzata dall'ignoranza pressoché totale sull'argomento.
I telegiornali e le riviste ci presentano ogni giorno casi di infortuni, di morti, di malattie legate al lavoro. A scuola si fanno (o si dovrebbero fare) le prove di evacuazione, quando entriamo nel mondo del lavoro ci fanno un minimo di spiegazione su cos'è la sicurezza.
Eppure in Italia non c'è questa cultura, di prevenire incidenti/infortuni/disastri/malattie, di fare esercitazioni che servano davvero in caso di incendio/terremoto/alluvione. Ognuno pensa che tanto capita agli altri, che basta fare attenzione.

E se cominciassimo a instillare una cultura della sicurezza nei bambini? Ovvio, non la sicurezza sul lavoro, non sanno nemmeno cos'è il lavoro.
Ma se cominciamo a spiegare loro alcuni semplici concetti legati alla loro vita quotidiana, molto probabilmente diventeranno adulti più responsabili in questo senso.
Perché non approfittare dell'estate? Si visitano posti nuovi, si fanno cose diverse, si sta in famiglia ma si conosce anche gente nuova. Gli spunti per parlare di sicurezza abbondano. Spunti semplici che possono essere applicati tutto l'anno, ovviamente con gradi di difficoltà diversi a seconda dell'età.

Ecco alcuni esempi.
Si parte per le vacanze. Per intrattenere i bambini durante i viaggi in automobile si può spiegare loro l'importanza di rispettare le regole della strada. Per cominciare, seduti sul seggiolino e cinture allacciate. Saltare in macchina mentre mamma o papà guidano li distrae e può rivelarsi pericoloso. Se chi guida frena di colpo e i bimbi non sono legati si possono fare male. E' importante guidare con prudenza e attenzione, senza superare i limiti di velocità.

Al mare. Attenzione a fare il bagno, a non fare giochi pericolosi in acqua e a non allontanarsi troppo dalla riva.

In montagna. Non bisogna avventurarsi per sentieri che non si conoscono, avvicinarsi a corsi d'acqua (sicuramente molto fredda). Attenzione ai temporali, spesso improvvisi in montagna. Ale, 3 anni, sa che se ci sono lampi e tuoni non deve stare sotto un albero, che attira i fulmini.

In bicicletta. Meglio indossare il casco di protezione, per evitare di battere la testa se si cade. Fare molta attenzione alla strada e agli altri. Non ascoltare musica ad alto volume mentre si pedala: non si sentono eventuali pericoli in arrivo.

E così via.

Semplici raccomandazioni dettate dall'essere genitori? Vero, ma possono essere un punto di partenza per spiegare alcune regole per non farsi male.

Non devono essere viste come un'imposizione, i bambini facilmente disubbidiranno. Anche gli adulti, spesso se vedono la sicurezza come una semplice imposizione (metti i tappi nelle orecchie e le calzature di sicurezza perché te lo dico io che sono il capo e basta) non rispettano le regole.

E' importante allora spiegare i motivi di quello che diciamo ai bambini. Non "mettiti il casco", ma "se non ti metti il casco e cadi dalla bicicletta, ti puoi fare molto male, andare anche all'ospedale. Mamma e papà sarebbero molto preoccupati per te. Allora è meglio se lo metti. Se ti tiene caldo ogni tanto ci possiamo fermare e lo togliamo per qualche minuto".

Non è nemmeno il caso di far paura immotivatamente. Mi capita spesso, quando insegno la sicurezza sul lavoro, di essere considerata una iettatrice. Non è questione di terrorizzare, ma di insegnare a comportarsi in modo corretto per evitare conseguenze negative.

E soprattutto: date il buon esempio. Inutile spiegare le regole della sicurezza stradale se poi si guida in modo pericoloso. Sforziamoci di fare le cose per bene, sicuramente non può farci del male.

Chissà che spiegando la sicurezza ai bambini non diventiamo anche noi adulti più attenti e consapevoli, a casa, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni.

Questo post partecipa al blogstorming

mercoledì 24 luglio 2013

Spiegare l'infinito: Yann Arthus-Bertrand ci viene in aiuto

A volte i bambini ci stupiscono con domande complesse per la loro età. Oppure ci chiedono di spiegare concetti difficili e fuori dalla loro portata.
Uno di questi è il concetto di infinito.
Un concetto che tanti adulti non saprebbero spiegare e nemmeno ben definire.
Chi mi conosce sa che mi piaciono Leopardi e il suo concetto di Natura, ma non voglio scomodare lui né fare filosofia spicciola sotto l'ombrellone (virtuale, visto che sono alla scrivania del mio ufficio).









Se passate dalla Valle d'Aosta entro agosto, fermatevi al Forte di Bard, proprio all'imbocco della Valle.
Oltre al forte di per sé, molto apprezzato dai bambini, e che offre molti servizi, fino al 1 settembre è possibile visitare la mostra fotografica "Dalla Terra all'Uomo" di Yann Arthus-Bertrand.
Il fotografo-regista francese, da sempre attento alla salvaguardia del pianeta e agli effetti dei cambiamenti climatici, ci regala fotografie magnifiche delle zone della Terra viste dall'alto.
Alcune sembrano quadri astratti, altre incantano per i colori e le sfumature. Tutte affascinano e creano una vertigine, descrivono con immagini cosa può essere l'infinito.
Nella mostra è anche possibile vedere un video sulla Valle d'Aosta. Le riprese ci fanno vedere prati incantati, specchi d'acqua cristallini e montagne che toccano il cielo, provocando quasi una vertigine.
Ecco, queste sensazioni spiegano l'infinito.

Le foto piacciono ai piccoli, perché sono colorate, strane e particolari.
Piacciono ai più grandi e ai genitori perché permettono di spiegare anche gli effetti dell'uomo sulla natura. Ogni fotografia infatti è corredata da una spiegazione della zona ritratta, con le problematiche causate dall'uomo. Inoltre sono state create schede didattiche per genitori e insegnanti, per approfondire i temi delle foto (scaricabili gratuitamente qui).
I bambini possono scoprire l'immensità e la diversità della nostra Terra, i danni del comportamento umano su di essa e sulle popolazioni, o anche solo divertirsi a guardare le immagini più particolari.

Tutti possono evadere dalla quotidianità e fare un volo magnifico sul nostro pianeta, verso l'infinito.

Per un'anteprima di cosa vi aspetta: http://www.yannarthusbertrand2.org/